Cominciata da pochi istanti la conferenza di Mihajlovic alla vigilia del match contro il Torino.

Alla domanda su che tipo di gara sarà Milan-Torino, il tecnico rossonero risponde: “Giustamente Ventura carica i suoi, come d’altronde devo fare anche io. Sarà una gara difficile. Ventura lo stimo e mi piace molto come gioca. Loro sono forti ed hanno i tempi di gioco. Sono pericolosi in avanti e se qualcuno pensa che domani sarà facile, meglio che rimanga a Milanello. Dobbiamo cercare di vincere a tutti i costi. Le prossime 3-4 partite si decide la nostra stagione. Non possiamo perdere altri punti contro squadra che sulla carta sembrano più deboli. Dobbiamo accorciare per arrivare più vicini al terzo posto e per poi giocarsela nel rush finale. Dobbiamo proseguire su questa strada. Fuori casa con Roma e Napoli abbiamo pareggiato, abbiamo vinto in casa con Fiorentina e Inter. Ora dobbiamo vincere. All’andata buttammo via la gara, con loro che ci segnarano al primo tiro in porta. Dobbiamo vendicarci anche di questo. 
Siamo una squadra con l’anima. Ci crediamo e stiamo sempre in partita. Dobbiamo migliorare nel chiudere le partite. Per questo dico che i cambi sono fondamentali. Se ci credavamo di più contro il Napoli, negli ultimi minuti ne avevamo di più. Bisogna sempre provare a vincere la partita. Mi aspetto sempre molto da quelli che entrano a gara in corso e possono cambiare la partita. 
Il merito è dei ragazzi. Devono sempre dare il massimo e io devo gestirli. Magari come con Alex con allenamenti mirati. Loro vanno in campo, io trasmetto una certa mentalità. Cerco di trasmettere serenità e tranquillità. Ho avuto allenatori in carriera di tutti i tipi. Serve sempre equilibrio nel bene e nel male. Ai giocatori e all’ambiente. I ragazzi sono usciti fuori ed è merito loro”. 

  

“Inter-Juventus? Il risultato non è un problema. L’importante è che vinciamo noi. Anche Fiorentina-Napoli non mi interessa, dobbiamo fare i tre punti noi. A Roma abbiamo giocato senza Montolivo con Kucka e Bertolacci. Abbiamo tre giocatori per quel ruolo. Poli, Bertolacci, Mauri, può giocare uno di questi. Bertolacci ha avuto un infortunio quest’anno che l’ha frenato, ma parlandoci si accorge anche lui che esce alla distanza ed è molto sensibile. Bisogna dargli fiducia e lui deve prendersi qualche rischio in più ed è cosciente di questo. Per noi è un giocatore importante e sono sicuro che farà bene. Noi da Napoli a Napoli sono 19 partite e per punti fatti siamo al quarto posto. Togliendo l’inizio, dove giocavamo con un modulo proprio perfetto per noi, è cambiato tutto. Adesso abbiamo dimostrato che chi sta davanti, non ha nulla in più di noi. Dobbiamo recuperare punti contro le più “piccole”. Dobbiamo rimediare e non fare gli errori dell’andata. Giocando contro le grandi si può vincere o perdere, mentre con le altre bisogna vincere a tutti i costi. Non c’è nulla di scontato, ma se giochiamo come sappiamo, ad esempio Fiorentina o Inter, possiamo vincere e possiamo fare punti. Abbiamo 6 punti in più rispetto al girone d’andata. Proseguiamo su questa strada e cerchiamo di vincere domani”. 

 

Ventura è un grande allenatore, è uno dei miei preferiti. Forse meritava una grande squadra, ma ci sono anche i momenti e i treni giusti. Bisogna trovarsi nei momenti giusti. Ventura ha tutte le qualità per dirigere una grande squadra. Noi diamo importanza a tutte le fasi di gioco e lavoriamo sempre alla stessa maniera. Poi se dovessimo accorgerci di subire gol in una certa maniera, si lavora nel particolare. Noi comunque pensiamo alla sua interezza. Anche sulle palle inattive subiamo meno gol, rispetto al passato. 

Magari dall’esterno si pensava che potessimo sprofondare dopo l’andata con il Napoli, ma poi vedevo all’interno e avevo una percezione diversa. Sapevo che mancava un pizzico di quel qualche cosa per farci svoltare. Sapevo che sarebbe arrivato. Speravo di risolvere i problemi prima, ma sapevo che ci sarei riuscito. I ragazzi sono stati bravi a crederci continuando a lavorare. Questa è la strada giusta.
Abbiamo cambiato modo di lavorare. Ognuno ha il suo. Ognuno di noi ha le sue richieste da fare alla squadra. Abbiamo trovato qualche difficoltà nei primi due-tre mesi. Me lo dicevano i ragazzi. Come ti alleni, poi giochi. Una volta abituati, poi i nostri stanno bene”.


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